Genera Plantarum

VOLUME III - Gentianaceae to Compositae
Tassonomia botanica. Per portare ordine al mondo, per fissare le cose entro quell'incessante divenire che genera l'incanto primordiale, la meraviglia generatrice di parola. La parola che dice il mondo, trascrivendolo in immagine.
Linaria vulgaris. Linnaea borealis. Lithospermum arvense. Pianta. Albero. Fiore. Parole che dicono l'assente perché dall'assenza nasce la parola. Parole che ci parlano di contenuti omologati. Il fiore oggetto logico, che non è questa Linnaea Borealis che adesso posso cogliere, il fiore di tutti e di nessuno, eviscerato dalle pratiche di vita.
Metafisica alfabetica che dimentica il suono e il segno e le pratiche di vita condensate in questa L, in questa I, in questa N. Soggetto che osserva teoreticamente dal proprio punto di vista pan-oramico l'oggetto astratto, afferrandolo in concetto.
Parole come classificazione botanica che "definisce e distingue, assegnando gli enti a teorie e regioni dell'essere esclusive" (Carlo Sini, L'unità della scienza e il ritorno della filosofia, Parol 8, 1992).
Il fiore della logica, fisso, immobile, univoco, che non può essere nel contempo non fiore perché "a non è non a è indubbiamente una verità universale" (Cfr. Sini, 1992).
Ma questo fiore che nominiamo qui, che fermiamo nella nostra tassonomia è l'Oggetto assente di una pratica finita tra innumerevoli pratiche finite. Un'apertura di mondo, tra le tante ugualmente possibili.
Come dice Sini, interroghiamo "il senso di tutte le nostre scritture, dei nostri alfabeti e dei nostri numeri". In modo etico per abitare in modo nuovo l'evento mondo, per una "pratica di pensiero più libera e più ampia, a partire da un'etica del soggetto che esperisce [...] la parzialità finita di tutti i suoi progetti e delle sue figure universalizzanti".